PNRR and circular economy: the projects for the separate collection  

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha pubblicato, in data 30 marzo, i risultati dei bandi per i progetti di miglioramento della raccolta differenziata, ultima componente rimasta in sospeso della Missione 2 sull’Economia Circolare all’interno del PNRR. In base ai documenti resi disponibili, dal Ministero e dai diversi soggetti proponenti, è possibile delineare un quadro generale delle iniziative ammesse a finanziamento.

I progetti presentati sono stati numerosi, ben 2.967, di cui 984 approvati e finanziabili (con uno solo parzialmente), 1.944 per i quali è esaurito il plafond e 39 esclusi. Come per altre le iniziative della Linea 1.1, la quota ammessa a contributo ma per cui sono esaurite le risorse disponibili è piuttosto elevata, incidendo per il 66% del totale rispetto all’80% della Linea 1.1 B e al 57% della 1.1 C (si veda articolo WAS di febbraio 2023). Nei mesi scorsi, in ogni caso, il Mase ha espresso l’intenzione di destinare risorse provenienti da altre linee di finanziamento a tali progetti, cosa che si è già verificata, ad esempio, per i progetti faro di economia circolare nel settore della plastica.

Quasi i tre quarti (74%) dei 984 progetti approvati e finanziabili sono stati presentati da Comuni e Province, il 10% da Autorità regionali per la gestione dei rifiuti e l’8% da SRR, ATO, ARO. In misura minore hanno poi inciso i Consigli di bacino e i Consorzi, per lo più situati nelle regioni settentrionali, ognuno con un peso del 4%. A questi si aggiungono, infine, quattro associazioni appositamente create per implementare il progetto presentato e due aziende di waste management, delle quali una è un operatore privato e l’altra una municipalizzata.

Il 47% delle iniziative interessa le regioni settentrionali, il 42% Sud e Isole e l’11% il Centro. La Lombardia, a sorpresa, è la Regione che ha presentato il maggior numero di progetti, 220 corrispondenti al 22% del totale. Seguono la Campania, con 113 (11%), la Calabria, con 79, la Sicilia, con 77 (entrambe con una percentuale intorno all’8%), e il Veneto, con 70 (7%).

In linea generale, come previsto dal PNRR, sono le iniziative nel Meridione a beneficiare maggiormente delle risorse stanziate, per circa 282 milioni di euro complessivi, corrispondenti al 47% circa del totale. Il Nord conta invece 238,5 milioni, pari al 40%, e le regioni centrali 79,3 milioni, equivalenti al 13%.

I finanziamenti assegnati si attestano mediamente su un valore di 609.504 euro, passando da un minimo di 14.408, per un progetto in Lombardia, a un massimo di 1 milione di euro, per 94 iniziative di cui il 69% da realizzare nelle regioni settentrionali, il 18% nel Centro e il restante 13% al Sud.

La maggior parte dei 94 progetti nel Nord Italia di valore superiore al milione di euro, circa il 16%, è stata presentata dalla Lombardia, seguita dal Veneto (13%) e dalla Liguria (10%). Nel complesso, le regioni settentrionali, pur incidendo su quasi il 70% delle iniziative aventi i valori più elevati, ne vedono anche numerosi di piccole e piccolissime dimensioni, pesando per il 91% dei progetti dal valore inferiore ai 100.000 euro.  

La descrizione delle iniziative non è molto dettagliata. Nella maggior parte dei casi, sono indicate genericamente misure volte a migliorare la raccolta differenziata sul territorio e, in alcuni, si precisa che questo sarà effettuato mediante la realizzazione di centri di raccolta, spesso informatizzati e ad accesso controllato, oppure attraverso l’installazione di cassonetti intelligenti e/o di eco-compattatori per la raccolta selettiva del PET. In altri casi poi, soprattutto nelle municipalità del Centro-Sud, sono previste campagne di comunicazione volte a migliorare il conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini. 

Nel complesso, sembra che i progetti siano volti a migliorare la raccolta differenziata attraverso l’innovazione, anche con l’introduzione delle soluzioni tecnologicamente più avanzate, e non solamente ad aumentare i volumi laddove i tassi di raccolta sono ancora bassi.

La consistente partecipazione anche delle regioni (del Nord) più avanzate evidenzia che si punta anche a migliorare l’efficienza e la qualità, non solo le quantità raccolte. Pare quindi difficile capire se le misure previste riusciranno a colmare in modo significativo il gap esistente tra Nord e Centro-Sud sul piano della raccolta differenziata. Molto dipenderà dalla loro effettiva attuazione e da un efficace coinvolgimento dei cittadini.