Annual Report

Was Report: un patrimonio esclusivo di conoscenze nel settore del waste management e del riciclo.

Il rapporto annuale intende fornire un quadro vasto e dettagliato del settore, superando gli attuali approcci settoriali, tecnici e statistici parziali.

In particolare, lo studio 2023, intitolato “Il settore rifiuti: strategie, filiere e innovazione per creare valore condiviso”, è articolato sulle seguenti aree:

1. Lo scenario competitivo
  • I maggiori player
    • L’andamento economico-finanziario
    • Gli investimenti
  • Gli operatori della selezione e valorizzazione
    • I principali operatori e i loro profili economici
    • L’evoluzione e il consolidamento del comparto

2. Il comparto dei rifiuti speciali

  • Le utility attive nei rifiuti speciali
  • Gli operatori dei rifiuti speciali
  •  I trend strategici prevalenti nel comparto dei rifiuti speciali

3. Le tendenze strategiche

  • Le operazioni straordinarie
  • Gli sviluppi nel 2023

4. L’evoluzione degli impianti post PNRR e gli impatti sui business

  • I progetti della linea 1.1.B
  • I progetti dell limea 1.1. C
  • Conclusioni
  • Le schede di sintesi dei progetti

5. L’innovazione tecnologica: la trasformazione in alcune filiere

  • I comparti e le tecnologie più avanzati
  • I prosimi sviluppi normativi, un freno all’innovazione?

Il WAS Annual Report 2023 in breve

L’edizione 2023 del WAS Annual Report, i cui principali risultati sono qui sintetizzati, delinea un settore del waste management in fermento. Prosegue, infatti, l’integrazione dei maggiori player lungo la filiera, mentre lo sviluppo tecnologico porta a soluzioni più smart per le tradizionali fasi di raccolta e selezione ed a nuovi processi per il trattamento e il recupero di specifici flussi di materiali. La costruzione di nuova capacità, sostenuta anche dal PNRR, incontra però diversi ostacoli, mentre sono in gestazione due nuovi regolamenti UE.  

Lo scenario competitivo degli urbani

Il valore della produzione (VP) dei principali 115 operatori, pubblici e privati, della raccolta, trattamento e/o smaltimento dei rifiuti urbani (RU) è di 11,05 miliardi di euro (+10% sul 2021). Il consolidamento del settore accelera, con il VP medio che arriva a 96,1 milioni di euro (+9%), e interessa anche il comparto della selezione dei materiali. Qui il peso delle prime 15 aziende sul VP totale delle Top 105 passa dal 44% al 46%.

Il comparto dei rifiuti speciali

Oltre un terzo dei player degli urbani è attivo anche negli speciali, tra cui 25 utility che hanno generato metà del valore della produzione. A queste si aggiungono 55 imprese, che nel 2022 totalizzano un volume d’affari di 3,86 miliardi di euro (+8%). Acquisizioni e collaborazioni tra vari operatori hanno giocato un ruolo di primo piano. Il comparto è ancora frammentato ma anche redditizio, con un EBITDA/VP dell’11,1%.

Le tendenze strategiche

Le operazioni straordinarie salgono da 35 nel 2021 a 45, con un’elevata varietà di iniziative, strategie, player e aree coinvolte. Le acquisizio-ni e cessioni di quote societarie rimangono la tipologia prevalente (circa 60% del totale), seguite dagli accordi (20%). Cambia però la strategia sottesa alle varie operazioni, che passa dall’espansione oltre le attività originarie al consolidamento nei core business.

L’evoluzione degli impianti post PNRR

I 93 progetti per il trattamento di RU, fanghi, PAD e tessili finanziati dalle Linee 1.1 B e C del PNRR mostrano diversi stati di avanzamento ma anche criticità. Un impianto è stato inaugurato, mentre la maggior parte deve ancora iniziare la costruzione. A rallentare sono per lo più la scelta dell’attuatore, i bandi per l’assegnazione dei lavori, i tempi autorizzativi e i casi di NIMBY

L’innovazione tecnologica

II rapidi cambiamenti nella gestione dei rifiuti si devono all’innovazione, ma anche agli sviluppi normativi. Alcune delle iniziative recenti hanno interessato, tra gli altri, il riciclo chimico di plastiche miste e pneumatici, la produzione di idrogeno verde e il recupero dei materiali critici dai RAEE. Alcune incognite sono però legate ai possibili impatti di due regolamenti UE in fieri, uno sul packaging e l’altro sulla spedizione di rifiuti al di fuori dell’Unione Europea.

La creazione di valore condiviso

ILa catena del valore del waste management ha generato nel 2022 in Italia 27,2 miliardi di euro di valore condiviso. Questo comprende 9,1 mld di ricadute dirette, date dal valore aggiunto e dal contributo fiscale delle imprese del settore, 8,45 mld di ricadute indirette, ossia il valore creato dai fornitori, e 9,6 mld di ricadute indotte, grazie all’effetto leva sul sistema industriale prodotto con il recupero di materie prime seconde ed energia.