Annual Report

Was Report: un patrimonio esclusivo di conoscenze nel settore del waste management e del riciclo.

Il rapporto annuale intende fornire un quadro vasto e dettagliato del settore, superando gli attuali approcci settoriali, tecnici e statistici parziali.

Nel dettaglio, lo studio 2025, intitolato “La gestione dei rifiuti tra regolazione, mercato e industria”, è articolato sulle seguenti aree:

1. Lo scenario competitivo dei rifiuti urbani

  • I maggiori player
    • L’andamento economico-finanziario
    • Gli indicatori chiave delle performance
    • Gli investimenti
  • Gli operatori della selezione e valorizzazione
    • I principali operatori e i loro profili economici
    • L’evoluzione e il consolidamento del comparto

2. Il comparto dei rifiuti speciali

  • I player dei rifiuti urbani attivi anche negli speciali
  • Gli operatori dei rifiuti speciali
  • I trend strategici prevalenti nel comparto dei rifiuti speciali

3. Le tendenze strategiche

  • Le operazioni straordinarie
  • Gli sviluppi nel 2025

4. I piani di gestione dei rifiuti

  • Il Programma Nazionale di Gestione dei Rifiuti
  • I Piani Regionali di Gestione dei Rifiuti

5. Impianti e innovazione

  • Il riciclo chimico
  • Il trattamento dei rifiuti tessili
  • La gestione dei pannelli fotovolataici

6.EU ETS e termovalorizzatori

  • Il quadro generalece la stima dei possibili impatti

Il WAS Annual Report 2025 in breve

L’edizione 2025 del WAS Annual Report, i cui principali risultati sono qui sintetizzati, mostra un generale miglioramento delle performance del settore del waste management, con diversi player che rafforzano la posizione mediante acquisizioni e accordi. I progetti innovativi sviluppati nel riciclo chimico, trattamento dei tessili e dei pannelli fotovoltaici sono molteplici, mentre i Piani territoriali di gestione delineano contesti molto eterogenei. Si affacciano nuove sfide regolatorie, con dubbi sugli impatti della possibile estensione del sistema ETS.

 Lo scenario competitivo dei rifiuti urbani

I maggiori 223 player attivi nella raccolta, trattamento e/o smaltimento e nella selezione dei rifiuti urbani (RU) generano un valore della produzione (VP) aggregato di 15,7 miliardi di euro (+5% sul 2023), e un EBITDA di 2,3 miliardi di euro (+9%). Gli investimenti sono 1,2 miliardi di euro (+7,6%), di cui il 46% destinato agli impianti, 41% agli automezzi e il 13% rimanente alle attrezzature.

Il comparto dei rifiuti speciali

I 70 maggiori operatori degli speciali hanno segnato un VP di 5,6 miliardi di euro, in aumento del 17% sul 2023. L’EBITDA segna una leggera flessione (-1%), mentre gli investimenti salgono del 26%. Almeno il 39% delle aziende degli RU opera anche sui rifiuti speciali (RS) e, per le 25 di cui si hanno dati, i quantitativi di RS gestiti sono aumentati del 10%. Le acquisizioni fatte nell’anno dai grandi gruppi multi-business sono state numerose.

Le tendenze strategiche

Sono state rilevate 32 operazioni straordinarie per il 2024, in linea con l’anno precedente (33). Poco più di metà ha riguardato la compravendita di quote societarie, seguite dagli accordi strategici. Il Nord Ovest è l’area in cui si concentrano maggiormente le iniziative, con un peso del 25%, mentre gli Operatori privati sono i soggetti più coinvolti.

I piani territoriali di gestione dei rifiuti

L’analisi dei Piani di 17 Regioni, escluse Lazio e Molise, e delle 2 Province Autonome evidenzia l’esistenza di situazioni molto variegate. Alcune aree hanno raggiunto i target di RD regionale e di discarica previsti, altre segnalano ritardi nella governance e/o nello sviluppo del sistema impiantistico. Diverse non sono poi riuscite a conseguire gli obiettivi dei precedenti Piani e prevedono l’adozione di misure correttive.

Innovazione e impianti

La situazione, europea e italiana, relativa ai progetti degli impianti più innovativi considera i comparti del riciclo chimico, del trattamento dei rifiuti tessili e di quello dei pannelli fotovoltaici a fine vita. In questo ambito, le iniziative effettuate negli ultimi anni sono molteplici e, in generale, hanno ricevuto una spinta significativa dal PNRR, con diverse di queste ammesse a finanziamento tra i progetti ʺfaroʺ di economia circolare.

Decarbonizzazione e termovalorizzatori

Il sistema ETS per lo scambio di quote della CO2 è un elemento chiave della strategia climatica UE e dal 2028 potrebbe essere esteso ai termovalorizzatori. Se i benefici non sono facili da stimare, l’aumento dei costi pare però più immediato. In assenza di correttivi, potrebbe poi causare effetti indesiderati, rallentando l’abban-dono di soluzioni peggiori, come la discarica.