Rinnovabili, un settore in forte crescita, ma la Borsa temporeggia

Il settore rinnovabili resta al centro degli sforzi per la transizione energetica, ma deve muoversi in un contesto incerto e di alta inflazione

La crescita mondiale nel 2023 è prevista tra il 2,6% (OCSE) e il 2,8% (FMI), meno di quanto atteso alla fine dell’anno scorso, mentre la stima per il 2024 di circa il 3% sia per FMI e OCSE.

La crescita annuale cinese nell’anno in corso e nel prossimo è stimata intorno al 5%, la più alta tra le maggiori economie per il 2023 e superata solo dall’India nel 2024 (4,9% contro 7,7%). Stati Uniti ed Euro-area, rispettivamente, solo 1,5% e +0,8% quest’anno e +0,9% e +1,4 il prossimo. Federazione Russa e Regno unito sono gli unici paesi in recessione, il secondo in recupero nel 2024 (OCSE).

L’inflazione, già in forte aumento nel 2021 con la riapertura delle economie dopo la pandemia, è aumentata nel 2022, a causa dei prezzi dei prodotti alimentari ed energetici. Nel 2023 non pare ridursi sensibilmente e si prevede che la componente core rimarrà elevata a lungo. L’inasprimento delle condizioni finanziarie continuerà a pesare sugli investimenti privati nella maggior parte delle economie, spingendo le banche centrali verso probabili ulteriori rialzi (fonte Banca Mondiale).

In questo contesto, il Pil italiano ha mostrato nel primo trimestre un aumento superiore a quello dell’area euro, grazie sia alla domanda interna che estera. La variazione acquisita per il 2023 è dello 0,8%. Cresce l’occupazione a marzo (+0,1%), mentre l’indice destagionalizzato della produzione industriale segna una variazione congiunturale negativa (-0,6%) per il terzo mese consecutivo, con un calo diffuso a tutti i comparti, salvo i beni strumentali.

In rialzo le principali Borse europee, con Parigi in testa a +2,3% dopo il +0,7% dell’indice Cac a marzo. Il Dax tedesco chiude con una crescita dell’1,9%, in linea con il +1,7% del mese precedente. Frena l’Ibex di Madrid (+0,1%) dopo il solido risultato di marzo (+4%). Il FTSE All-Share di Milano chiude con un calo dello 0,2%, in miglioramento sul -1,4% del mese scorso.

Il FTSE Italia Energia registra, invece, un deciso cambio di rotta con un +4,2% rispetto alla tendenza negativa (-3,7% e -3,9%) di marzo e febbraio. Chiudono il quadro il +1,4% del WTI e il -0,3% del Brent, mentre il TTF crolla con un -19,9%. Il PUN italiano resta pressoché stabile a 135 €/MWh, in calo dell’1% rispetto ai 136,4 €/MWh di marzo.

Le rinnovabili elettriche italiane mostrano un crescente dinamismo nel 2023, dopo la crescita già registrata nell’anno precedente. Nel primo trimestre si registra una forte crescita delle installazioni (fonte Terna). Sono stati installati 1.058 MW di fotovoltaico, +180% sullo stesso periodo del 2022, oltre a 145 MW di eolico, +1.552% sullo stesso periodo del 2022. Con questo ritmo si installerebbero 4,8 GW nel 2023, rispetto ai poco più di 3 GW del 2022. Inoltre, è in arrivo una nuova procedura per la manutenzione e l’ammodernamento degli impianti rinnovabili, che potrebbe dare un’ulteriore spinta agli investimenti.

Tuttavia, dopo aver registrato un -4,3% a marzo, l’indice Irex delle small mid cap pure renewable quotate in Borsa Italiana ha subito un altro lieve calo (-2,0%). Le pure renewable appaiono risentire della concorrenza delle grandi società energetiche nazionali più diversificate e dall’entrata di competitor esteri. Le uniche due società a segnare un risultato positivo sono Esi (+4,8%) e Comal (+3,7%), mentre dall’altro lato della classifica spiccano in negativo Seri Industrial (-20,9%) e Innovatec (-10,4%). Esi beneficia di un aumento di capitale e Comal dell’avvio dei lavori di quattro importanti progetti fotovoltaici. L’importo massimo complessivo dell’aumento di capitale di Esi è di 2,77 milioni di euro, con un’emissione di fino a 1.260.602 azioni ordinarie. I quattro impianti di Comal sono un impianto fotovoltaico da 150 MW a Tuscania (VT), uno da 12 MW a Viterbo, uno da 85 MW a Montalto di Castro (VT) e un altro da 8 MW ad Aprilia (LT). Per gli ultimi due impianti l’avvio dei cantieri è previsto per maggio.

Alerion Clean Power ha approvato il bilancio 2022 e nominato il CdA per il triennio 2023-2025. Previsto anche un programma di acquisto di azioni proprie per un periodo di 18 mesi fino al raggiungimento del quinto delle azioni in circolazione.

Il titolo di Iniziative Bresciane rimane stabile nel mese anche a causa della scarsa piovosità, che ha fatto ulteriormente arretrare la produzione idroelettrica italiana nei primi tre mesi del 2023 (-0,7%, fonte Terna). Il settore rinnovabili resta al centro degli sforzi per la transizione energetica, ma deve muoversi in un contesto incerto e di alta inflazione. Pesano sul futuro il quadro autorizzativo, con il nodo “aree idonee” ancora irrisolto, il completamento delle normative sull’agrivoltaico, l’atteso decreto FER, che interessa soprattutto l’eolico off-shore, mentre il governo sta lavorando all’aggiornamento del PNIEC.