Il crescente dinamismo del settore energetico ed elettrico, sia italiano che europeo, si articola lungo diverse direttrici. Lo sviluppo delle rinnovabili si accompagna all’internazionalizzazione, alla trasformazione dei mercati, alla digitalizzazione del sistema elettrico, mentre nuovi modelli di business cambiano la fisionomia di molti player.
L’Irex Annual Report 2018, giunto al decimo anno di analisi degli investimenti italiani nelle rinnovabili, traccia il quadro della profonda metamorfosi in atto. Prosegue il cambiamento nel fuel mix, nel quadro competitivo e nelle strategie delle imprese. A fronte di nuove policy nazionali ed europee, il progresso tecnologico favorirà la transizione energetica e muterà il modo di produrre e consumare energia.
Il rapporto approfondisce una molteplicità di temi tra loro connessi:
- gli investimenti e le attività di M&A italiani nelle rinnovabili e nella smart energy nel 2017 e i trend emergenti;
- il quadro dell’industria elettrica europea, le strategie delle maggiori utility e la valutazione degli economics di eolico e fotovoltaico;
- le prospettive di sviluppo delle FER in alcuni Paesi extra-europei;
- l’adeguatezza del sistema elettrico italiano e l’impatto delle rinnovabili;
- l’evoluzione del mercato elettrico, anche alla luce degli indirizzi europei;
- le trasformazioni tecnologiche e di mercato, dalla riforma tariffaria alla digital energy, alla mobilità elettrica;
- le possibili modalità e gli strumenti più adatti per attuare la Strategia Energetica Nazionale.
La mappatura degli investimenti italiani nel 2017 registra 201 operazioni e 13,4 GW per un valore stimato in 13,5 miliardi di euro. La crescita interna torna ad essere la componente principale, con oltre il 55% della potenza, realizzata in prevalenza all’estero. Le acquisizioni, per quasi 2,2 GW, sono invece concentrate in Italia dove il mercato secondario degli impianti rimane vivace. La smart energy è la nuova protagonista delle operazioni straordinarie, coinvolgendo imprese high tech e start-up in partnership su temi innovativi.
Tra le tendenze strategiche prevalenti, accanto alla prosecuzione del processo di consolidamento e all’internazionalizzazione, prende piede la digitalizzazione, sia nella gestione degli asset che nel rapporto con i clienti.
L’industria elettrica europea vede un deciso cambiamento di rotta per molte delle maggiori utility. Le dinamiche della domanda, la minor profittabilità della generazione tradizionale e le politiche energetiche europee ne stanno riorientando strategie e investimenti. Lo sviluppo delle rinnovabili si accompagna alla razionalizzazione degli asset di generazione tradizionali e a riassetti dei gruppi. Le utility puntano alla riduzione dei rischi di mercato, investono in attività regolate, come le reti, e al contempo sviluppano nuove linee di business. Continua l’internazionalizzazione, con sempre maggior attenzione ai mercati extra-europei, contraddistinti da consumi in crescita e politiche ambiziose per le rinnovabili.
Gli economics di eolico e fotovoltaico in Europa mostrano costi ancora in discesa. Le aste competitive, ormai diffuse in diverse nazioni, hanno però portato a una rapida riduzione delle tariffe che hanno impattato sulla redditività degli investimenti. L’effetto è stato mitigato in parte dalla ripresa dei prezzi elettrici, tornati a salire dopo anni di cali. Il LCOE medio dell’eolico di 44,2 €/MWh, in lieve diminuzione rispetto al 2016, assicura buoni ritorni degli investimenti in quasi tutti i Paesi esaminati. ll fotovoltaico segna una discesa più netta dei costi ma sconta forti riduzioni nelle tariffe, soprattutto a causa delle aste per le installazioni utility scale. Peraltro il calo dei costi, unito alle attese di ripresa dei prezzi elettrici, sta favorendo l’avvio dei primi impianti merchant.
I Paesi extra-europei presentano un panorama assai vario. Alcuni sono più avanzati e maturi, mentre altri sono ancora in fase embrionale. L’Irex 2018 esamina Argentina, Canada, India e Zambia, fornendo un quadro complessivo delle policy, dei profili economici, delle opportunità e dei rischi.
La transizione verso una maggiore penetrazione di rinnovabili pone quesiti sull’adeguatezza del sistema elettrico italiano. Mentre nel breve periodo (2025) non paiono esservi difficoltà, potrebbero emergere criticità nel medio-lungo (2030-40). La forte crescita delle rinnovabili combinata con l’invecchiamento del parco termoelettrico rischia di rendere il sistema inadatto sia a soddisfare i fabbisogni alla punta, sia ad assorbire l’eccesso di generazione incomprimibile. Investimenti nel termoelettrico e negli accumuli paiono quindi necessari.
L’evoluzione del mercato elettrico è scandita dal Clean Energy Package che, tramite vari provvedimenti, punta ad aumentare la trasparenza dei mercati, l’integrazione delle rinnovabili e la generazione distribuita. Anche l’Italia converge progressivamente verso il Target Model Europeo, con la revisione delle zone di mercato e la riforma del dispacciamento. Disciplina degli sbilanciamenti e capacity market sono gli altri elementi regolatori che ridisegneranno il mercato elettrico italiano.
La trasformazione digitale sarà il fattore di maggiore impatto, sia sul lato della domanda che dell’offerta. La Digital Energy, favorita dallo sviluppo di soluzioni IoT, modificherà inevitabilmente le modalità di scambio, trasporto e consumo dell’energia. Le utility potranno ottimizzare la gestione delle operation, implementare modelli di business diversi e offrire nuovi servizi. I consumatori potranno avere un ruolo più attivo nel sistema, evolvendo verso schemi di prosumer e comunità energetiche. Reti, edifici, città e mobilità sono alcuni dei principali ambiti applicativi che saranno trasformati dalla rivoluzione smart.
In questo quadro di cambiamento, la Strategia Energetica Nazionale pone obiettivi ambiziosi ma solleva anche interrogativi circa le possibili modalità per attuarla. Innanzitutto mancano ancora le misure per il periodo 2018-20 per il quale si prevedono aste tecnologicamente neutre e registri per i piccoli impianti. Il rinnovamento del parco eolico ed idroelettrico esistente è una delle prime azioni necessarie, ma anche quello fotovoltaico ha spazi di ottimizzazione. Bisogna creare un contesto regolatorio e di mercato adatto allo sviluppo dei PPA, anche mediante sistemi di garanzia di ultima istanza. Serviranno nuovi investimenti nel termoelettrico e capacità di storage per sostenere la crescita delle rinnovabili. Azioni forti per l’efficienza energetica e innovazione tecnologica dovranno completare il quadro.