Borse più caute a dicembre, ma continua la scalata dell’IREX

Il 2020 si è chiuso con una recrudescenza della pandemia che pone grandi incertezze riguardo al futuro. L’OCSE stima che il PIL mondiale nel 2020 sia crollato del 4,2% e che nel 2021 si avrà un pari rimbalzo (+4,2%). Sebbene queste proiezioni siano migliori rispetto a quelle di giugno, l’Organizzazione avverte che la mancanza di controllo dei nuovi focolai e i ritardi nelle vaccinazioni potrebbero alterare lo scenario.

Nel mese di dicembre tutti i Paesi europei hanno intensificato le misure di contenimento del contagio, con pesanti effetti sull’economia. Secondo le proiezioni della BCE rilasciate a dicembre, il PIL in termini reali della zona euro calerà del 7,3% nel 2020. L’Eurotower stima, inoltre, che la graduale ripresa della domanda estera nel 2021 combinata con il Next Generation EU dovrebbe consentire al PIL dell’eurozona di tornare ai livelli del 2019 verso la metà del 2022.

L’economia italiana si conferma pesantemente colpita dalla pandemia. Nel mese di dicembre la Banca d’Italia ha aggiornato le sue previsioni stimando una caduta del PIL nel 2020 del 9% contro il 9,5% di luglio. Il crollo dei consumi delle famiglie, stimato in estate quasi del 10%, è ora previsto del 9%. Per le esportazioni totali, infine, si prevede una riduzione di quasi il 16%.

Le Borse archiviano l’euforia di novembre per tornare a livelli più contenuti. Nel periodo tra il 30 novembre e il 31 dicembre, il FTSE MIB ha guadagnato appena lo 0,6%. Discorso analogo per la maggior parte degli altri listini europei, che chiudono il mese in sostanziale parità: +0,6% per il CAC francese e zero per l’IBEX. Va meglio il DAX che registra a dicembre una crescita del 3,2%.

I dati su base annuale fotografano un anno difficile per tutte le economie europee: rispetto alla fine del 2019, il FTSE MIB ha registrato nel 2020 una contrazione del 6,4%, il CAC ha perso più dell’8% e l’IBEX ha lasciato sul campo quasi il 17% di capitalizzazione. Solo il DAX chiude in positivo il 2020 crescendo di quasi il 3%.

Anche per il comparto energetico dicembre è stato un mese di stagnazione. L’indice FTSE Oil&Gas si è mantenuto per tutto il mese all’interno di una banda di oscillazione piuttosto ristretta e ha chiuso dicembre in pareggio (+0,01%). I petroliferi hanno mantenuto il trend rialzista iniziato a novembre, sebbene più contenuto: il Brent, che a inizio mese si scambiava a 47,5 dollari al barile, chiude il mese a 51,7; le quotazioni del WTI passano dai 45 dollari di fine novembre ai 48 di fine dicembre.

Dopo il forte incremento registrato nel mese di novembre, l’indice IREX delle small mid-cap pure renewable quotate su Borsa Italiana conferma il trend positivo, segnando un +22,4% nell’ultimo mese dell’anno.

Innovatec fa registrare un +52,5%, aggiudicandosi la miglior performance mensile del listino. Fattore determinante per la crescita è stato l’acquisto di Clean Tech LuxCo S.A. da parte dell’azienda milanese. L’operazione, valutata 5,8 milioni di euro, ha dato vita al primo gruppo italiano integrato nella clean technology e propiziato i buoni risultati del titolo.

Altre buone performance arrivano da Alerion Clean Power (+31,2%), Seri Industrial (27,7%) e Falck Renewables (+21,1%). Quest’ultima si è aggiudicata, tramite l’asta di Terna, 7,5 MW con il progetto pilota per il servizio di regolazione ultra-rapida di frequenza. Inoltre, l’azienda ha annunciato di aver acquisito la totalità di due progetti solari in Sicilia da Canadian Solar Group, confermando ulteriormente l’impegno dello sviluppo di progetti fotovoltaici greenfield in Italia.

Le flessioni dei titoli registrate in questo mese sono di entità minima, con le peggiori performance che sono arrivate da Algowatt (-3,9%), Enetronica Santerno (-3,0%) e EEMS (-2,4%). Il mercato non ha visto di buon occhio la vendita di un impianto di biodigestione situato a Nera Montoro (TR) da parte di Algowatt per un controvalore di 3,9 milioni di euro.

Tra le altre operazioni troviamo il completamento della più grande centrale solare a Maiorca da parte di ESI (-1,7%) e la firma degli accordi tra Sorgenia e Agatos (-1,4%) per la cessione del 75% della GPM Srl, azienda che costruirà e gestirà l’impianto di biometano a Marcallo (MI).

Da segnalare l’ingresso nel listino IREX di Comal, azienda fresca di quotazione nel mese di dicembre che si occupa di impiantistica per la produzione di energia solare e specializzata nella realizzazione di progetti fotovoltaici con formula EPC-M. In attesa di capire quali nuove misure verranno attuate nel tentativo di arginare l’epidemia, il settore delle rinnovabili dà un forte segnale positivo in un periodo dove gli altri settori non riescono a brillare. Le ingenti risorse previste per la transizione energetica nell’ambito del Next Generation EU sono probabilmente alla base delle aspettative di crescita del settore e dell’apprezzamento da parte del mercato.

L’andamento dell’Irex Index e titoli best e worst performer