Waste Strategy, a che punto siamo?

Il WAS Annual Report 2016 si inserisce in un contesto di cambiamento del settore del waste management, sia in termini industriali che normativi.

Si evolve il quadro competitivo, contraddistinto dalla crescita degli operatori più grandi e da una maggiore integrazione lungo la filiera, mentre si sta disegnando un nuovo assetto e una diversa governance del mercato con l’introduzione di un soggetto regolatore nazionale.

In questo quadro, il rapporto si articola su cinque aree principali.

Si delinea, innanzitutto, lo scenario competitivo, analizzando i risultati economici e ambientali dei maggiori 75 player dei rifiuti urbani che, nel 2015, hanno visto crescere i ricavi, i margini e gli investimenti. Nel segmento della valorizzazione dei materiali, sempre più strategico, si sta assistendo all’ingresso di nuovi attori come le grandi multiutility e gli investitori finanziari.

Dalla mappatura delle operazioni straordinarie intraprese dalle aziende nell’ultimo anno si delineano gli orientamenti strategici e i principali modelli di business. Consolidamento, razionalizzazione e integrazione della value chain stanno guidando la graduale, seppur lenta, crescita del settore.

L’evoluzione delle politiche dei rifiuti verso l’economia circolare, con la crescita della raccolta differenziata, sta ampliando il perimetro della filiera del recupero e vede l’ingresso di nuovi player. I mercati delle materie prime seconde, sempre più strategici per l’industria italiana, stanno cambiando e sta aumentando il peso del circuito dei rifiuti urbani. La gestione della frazione organica ha ancora molte potenzialità inespresse, soprattutto nel Meridione. Chiarezza e stabilità delle regole sono però imprescindibili per un suo sviluppo infrastrutturale e gestionale anche nelle aree più arretrate.

Il quadro normativo dei rifiuti è in continuo mutamento sia in Europa che in Italia. La tendenza ad intervenire, da parte del legislatore nazionale e locale in maniera non organica e spesso incoerente, è un forte freno alla crescita degli operatori e agli investimenti nel comparto.

L’introduzione di un soggetto di regolazione nazionale può quindi essere un fattore di accelerazione del cambiamento e un’opportunità per l’industrializzazione del settore. Determinante sarà, tuttavia, la definizione del perimetro di attività del nuovo regolatore. Criteri per le tariffe, principi per l’assimilazione, qualità del servizio sono alcune delle sue principali aree di intervento. Ruolo fondamentale avrà anche il completamento dell’avvio dei soggetti di governo degli ambiti e il trasferimento di funzioni da parte degli enti locali. È dunque necessario il disegno di una strategia nazionale per i rifiuti che sia al contempo politica industriale ed ambientale.